Livio Ferrari
IL CARCERE IN ITALIA OGGI
Una fotografia impietosa
(editrice Apogeo, 2024, € 15,00)
Il carcere ha una funzione falsa e criminale perché finge di controllare, evitare e prevenire i reati, mentre li produce e riproduce, comportandosi come e peggio di coloro che vengono incarcerati, di cui viola sistematicamente tutti i diritti.
PERCHE' ABOLIRE IL CARCERE
(Le ragioni di No Prison)
di Livio Ferrari e Giuseppe Mosconi
Apogeo Editore, 2021, pagg. 108, € 15
La povertà, per chi è ristretto nelle carceri italiane, è l’elemento caratterizzante della distanza che li separa dal resto della società, del disinteresse o peggio odio nei loro confronti da parte dei liberi che non hanno nessuna voglia di approfondire la questione. La prigione umilia, annulla, stigmatizza e impone il dolore, la sofferenza, è crudeltà,
crea la mancanza di responsabilità verso il proprio comportamento e aumenta la pericolosità di tutti coloro che vi transitano, che diventano a loro volta moltiplicatori irreversibili e potenziali della violenza ricevuta.
Il carcere ha una funzione falsa e puramente ideologica, perché finge di controllare, evitare e prevenire i reati, mentre li produce e riproduce, con effetti e livelli di sofferenza ben peggiori della maggior parte dei reati perseguiti dai condannati, per i quali viola sistematicamente i diritti fondamentali. Il carcere evoca l’annientamento del “criminale” che spaventa e fa passare il messaggio che quelli in libertà possono essere innocenti, mentre quelli imprigionati sono certamente colpevoli. Questo vale soprattutto per gli extracomunitari e i poveri che sono i più arrestati e reclusi rispetto al resto della popolazione, al punto che produce nella gente la convinzione che sono coloro che commettono più crimini. Il carcere è considerato come un male necessario, nella mancanza di coscienza e conoscenza in generale, senza
alcuna consapevolezza che provoca più problemi di quanti ne risolve.
Sembra non possa esserci alternativa ad esso, mentre è necessario progettare la sua abolizione e sostituzione con forme diverse di gestione degli illeciti. L’abolizione della prigione non è un’utopia. Il carcere è barbarie, in quanto vendicativo ed incurante della reale esperienza delle persone, strumento dell’antica retorica del castigo. È necessario mettere in discussione la costruzione che il diritto penale produce degli atti illeciti, che sta a fondamento delle pene detentive, per operare un salto di paradigma, che conduca ad una conoscenza oggettiva dei fatti perseguiti e di chi li pone in essere, nell'ottica della reintegrazione e della ricostruzione dei legami sociali. Continuare a sostenere il sistema carcerario significa in fondo autorizzare la pratica della vendetta di Stato e della sua violenza, con l’imposizione del dolore e della sofferenza ai ristretti. Non vi è alcun motivo di credere che lo spettro della prigione ridurrà la criminalità, è pertanto assurdo ritardare la ricerca di soluzioni di non carcere.
Prison Song
Graham Nash
One day a friend took me aside
And said I have to leave you
For buying something from a friend
They say I've done wrong
For protecting the name of a man
They say I'll have to leave you,
So now I'm bidding you farewell
For much too long.
And here's a song to sing,
For every man inside,
If he can hear you sing
It's an open door.
There's not a rich man there,
Who couldn't pay his way
And buy the freedom that's a high price
For the poor.
Kids in Texas
Smoking grass,
Ten year sentence
Comes to pass
Misdemeanor
In Ann Arbor,
Ask the judges
Why?
One day a friend said to her kids
I'm gonna have to leave you
For selling something to the man
I guess I did wrong
And although I did the best I could
I'm gonna have to leave you
So now I'm kissing you farewell
For much too long.
And here's a song to sing,
For every man inside
If he can hear you sing
It's an open door.
There's not a rich man there
Who couldn't pay his way
And buy the freedom that's a high price
For the poor...
Il testo del manifesto “No Prison” in diverse lingue: italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese e croato.
La promozione e diffusione dell’idea “No Prison” avviene attraverso la realizzazione di incontri pubblici, seminari di studio, convegni, iniziative editoriali, etc.
Al “Movimento No Prison” si può aderire sia in modo singolo che associato. Per aver diritto a votare in assemblea è necessario aver versato la quota annuale di adesione.
Raccolta di relazioni, articoli, sentenze e altro materiale che dissertano sull’idea abolizionista del carcere e del sistema penale.
Proposta di libri editi nel mondo che spaziano in panoramiche e teorie sull’abolizionismo del carcere.
Link di siti internet relativi a organizzazioni che in diversi Paesi del mondo promuovono l’abolizionismo del carcere.
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